Author Archive Anna Balzarro

La costruzione dell’Europa: cambiamenti nell’identità e nei diritti

L’Istituto Romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, prima della situazione di emergenza Covid-19 aveva in programma, con il sostegno finanziario della Regione Lazio, un ciclo di seminari dal titolo “L’Europa dopo la caduta del muro di Berlino”, un progetto finalizzato a ripercorrere la storia dell’Europa Unita e analizzare i cambiamenti avvenuti nel tempo nell’identità europea e nei diritti, in particolare dopo il 1989 con il processo di allargamento ai paesi ex comunisti con i loro differenti passati e le loro memorie.
Nell’impossibilità di poter riproporre l’iniziativa in tempi rapidi, ci sembra però importante tenere viva l’attenzione sul tema rimandando ad una video intervista realizzata dall’Isrec Piacenza, a cui hanno preso parte Guido Crainz, socio del nostro Istituto, ed Angelo Bolaffi, uno dei relatori da noi invitati in occasione del primo seminario, La caduta del muro vista da Ovest e vista da Est, che si sarebbe dovuto svolgere il 19 marzo 2020.
Bolaffi e Crainz sono curatori del volume di Donzelli, Calendario civile europeo, I nodi storici di una costruzione difficile (2019) che raccoglie un insieme di interventi articolati attorno alle date significative della costruzione europea, dal 26 agosto 1789 (La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino) al 1° ottobre 2017 (Referendum per l’indipendenza della Catalogna). L’incontro videoregistrato è stato realizzato dall’Isrec di Piacenza in occasione della Festa dell’Europa, 9 maggio 2020, ed è disponibile andando al link qui riportato:

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Quartieri resistenti | Nel nido di vespe

di Anna Balzarro

La lente di ingrandimento sui quartieri consente di capire le tante realtà di cui è composta la Resistenza romana. Divisa in 8 zone partigiane, Roma vive più forme di opposizione all’occupante che vanno dalla resistenza armata, al lancio di chiodi a quattro punte lungo le principali vie di comunicazione che portano al fronte, o all’aiuto verso chi è costretto a nascondersi. Se questo è visibile in tutta la città, tuttavia è nei quartieri popolari che si colgono con particolare vivezza le molteplicità di aspetti che nascono, tra l’altro, dall’intreccio tra lotta organizzata e ribellione spontanea.

Ma la partecipazione alla resistenza lascia un segno anche nella fisionomia futura di quei quartieri.

Ancora oggi se ci inoltriamo per il Quadraro, quartiere della periferia sud-est della città a ridosso della via Tuscolana, ci accorgiamo che la Resistenza e il rastrellamento del 17 aprile del 1944, che costò la deportazione di diverse centinaia di uomini in campi di lavoro, hanno lasciato tracce indelebili.

 


Vignette di Vauro tratte dei cartoncini invito per il 59esimo e il 60esimo anniversario del rastrellamento del Quadraro (aprile 2003 / aprile 2004).
Quartieri resistenti: nel nido di vespe del Quadraro

Ancora oggi se ci inoltriamo per il Quadraro, quartiere della periferia sud-est della città a ridosso della via Tuscolana, ci accorgiamo che la Resistenza e il rastrellamento del 17 aprile del 1944, che costò la deportazione di diverse centinaia di uomini in campi di lavoro, hanno lasciato tracce indelebili.

Pubblicato da Irsifar Roma resistente su Domenica 26 aprile 2020
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