Sono aperte le iscrizioni alla Summer School 2022 della Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea Ferruccio PARRI di Milano, di cui l‘IRSIFAR è parte.
Per dettagli, informazioni e scheda d’iscrizione:
Il corso è presente su Piattaforma SOFIA.
Ci vediamo a Torino!
L’Istituto Romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, prima della situazione di emergenza Covid-19 aveva in programma, con il sostegno finanziario della Regione Lazio, un ciclo di seminari dal titolo “L’Europa dopo la caduta del muro di Berlino”, un progetto finalizzato a ripercorrere la storia dell’Europa Unita e analizzare i cambiamenti avvenuti nel tempo nell’identità europea e nei diritti, in particolare dopo il 1989 con il processo di allargamento ai paesi ex comunisti con i loro differenti passati e le loro memorie.
Nell’impossibilità di poter riproporre l’iniziativa in tempi rapidi, ci sembra però importante tenere viva l’attenzione sul tema rimandando ad una video intervista realizzata dall’Isrec Piacenza, a cui hanno preso parte Guido Crainz, socio del nostro Istituto, ed Angelo Bolaffi, uno dei relatori da noi invitati in occasione del primo seminario, La caduta del muro vista da Ovest e vista da Est, che si sarebbe dovuto svolgere il 19 marzo 2020.
Bolaffi e Crainz sono curatori del volume di Donzelli, Calendario civile europeo, I nodi storici di una costruzione difficile (2019) che raccoglie un insieme di interventi articolati attorno alle date significative della costruzione europea, dal 26 agosto 1789 (La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino) al 1° ottobre 2017 (Referendum per l’indipendenza della Catalogna). L’incontro videoregistrato è stato realizzato dall’Isrec di Piacenza in occasione della Festa dell’Europa, 9 maggio 2020, ed è disponibile andando al link qui riportato:
Mentre le regioni del nord Italia si stavano liberando in armi, altri italiani erano costretti a subire ancora le vendette naziste: penso a Treuenbrietzen, dove 127 soldati italiani furono falciati dai tedeschi in fuga. O ai più di cento impiccati a Hildesheim a fine marzo. O ancora alle decine fucilate a Bad Gandersheim.
Aspettando il #25aprile2020, #raccontiamolaresistenza anche delle centinaia di migliaia di soldati e ufficiali che a lungo non hanno avuto un racconto: quella categoria degli schiavi di Hitler denominati Internati militari italiani. È ancora necessario parlarne perché, se pure compresi nella legge istitutiva del giorno della memoria ancora la loro vicenda non è pienamente riconosciuta: basta pensare al processo di risarcimento intentato da alcuni ex IMI contro la Germania e che ha visto il nostro Stato schierarsi con quest’ultima contro le loro ragioni.
Nei Lager il loro No alla Rsi e ai nazisti è stata una Resistenza a tutto tondo e nell’internamento, nella maturazione imposta dalle dure condizioni determinata da quella scelta, possiamo anche trovare le basi di quella che sarà l’Italia democratica
La resistenza degli Internati Militari Italiani
Mentre le regioni del nord Italia si stavano liberando in armi, altri italiani erano costretti a subire ancora le vendette naziste: penso a Treuenbrietzen, dove 127 soldati italiani furono falciati dai tedeschi in fuga. O ai più di cento impiccati a Hildesheim a fine marzo. O ancora alle decine fucilate a Bad Gandersheim. Aspettando il #25aprile2020, #raccontiamolaresistenza anche delle centinaia di migliaia di soldati e ufficiali che a lungo non hanno avuto un racconto: quella categoria degli schiavi di Hitler denominati Internati militari italiani. È ancora necessario parlarne perché, se pure compresi nella legge istitutiva del giorno della memoria ancora la loro vicenda non è pienamente riconosciuta: basta pensare al processo di risarcimento intentato da alcuni ex IMI contro la Germania e che ha visto il nostro Stato schierarsi con quest’ultima contro le loro ragioni. Nei Lager il loro No alla Rsi e ai nazisti è stata una Resistenza a tutto tondo e nell’internamento, nella maturazione imposta dalle dure condizioni determinata da quella scelta, possiamo anche trovare le basi di quella che sarà l’Italia democratica(Agostino Bistarelli)
Pubblicato da Irsifar Roma resistente su Mercoledì 22 aprile 2020
Immagine in evidenza: fotogramma tratto da http://www.imidoc.net/it/
L’Istituto Romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza ha in programma un ciclo di seminari dal titolo “L’Europa dopo la caduta del muro di Berlino”, un progetto che intende ripercorrere la storia dell’Europa Unita e analizzare i cambiamenti avvenuti nel tempo nell’identità europea e nei diritti, in particolare dopo il 1989 con il processo di allargamento ai paesi ex comunisti con i loro differenti passati e le loro memorie.
Lunedì 10 febbraio 2020, alle ore 17.30, in occasione del Giorno del Ricordo, l’Irsifar invita la cittadinanza all’incontro “Istria: gli sguardi di due generazioni”, nel quale Anna Maria Mori e Silvia Dai Pra’, due autrici di differente generazione, dialogheranno sul dramma dell’Istria e del confine orientale italiano. Coordina Guido Crainz.
In occasione del Giorno del Ricordo (10 febbraio), l’Irsifar, in collaborazione con l’Archivio Museo storico di Fiume, propone agli studenti della scuola secondaria di secondo grado l’incontro “I drammi del confine orientale. Una storia europea”.
Nel trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, l’Irsifar e Biblioteche di Roma incontrano gli studenti per presentare il libro 1989. Dieci storie per attraversare i muri.
Introduzione storica di Nina Quarenghi (Irsifar); intervento di Paolo Cesari (Casa editrice Orecchio acerbo); letture di Maresa Adrover (Biblioteche di Roma); testimonianza di Christina Hasenau (Ghoete Institut).