Tag Archive memoria

25 aprile 2020

di Paola Carucci

Questa iniziativa dell’Istituto nazionale “Ferruccio Parri” di celebrare il 75° anniversario della Liberazione coinvolgendo tutti gli istituti della rete – nonostante le condizioni eccezionali che stiamo vivendo – mi ha fatto tornare alla mente le celebrazioni del 2005, in cui vennero organizzate conferenze nelle principali città, seguendo da sud a nord, come recitava il titolo, “Il percorso della Libertà”, che si concludeva a Milano con un appassionato intervento dell’allora presidente dell’INSMLI, Oscar Luigi Scalfaro, davanti a una vastissima platea di studenti.

Roma, il cui status di “città aperta” non fu rispettato né dai tedeschi né dagli Alleati, dopo l’armistizio non fu solo occupata dai tedeschi come quasi tutto il resto del territorio nazionale, ma perse anche il ruolo di Capitale e ogni riferimento istituzionale con la fuga del re e del governo a Brindisi, lasciando senza difesa la città, ove solo gruppi di civili e di militari si opposero valorosamente alle truppe tedesche. Né operavano più nella città i ministeri e gli enti pubblici, simbolo del potere centrale e della Roma impiegatizia, ridotti a uffici stralcio degli organi di governo trasferiti e dislocati in varie città del nord: funzionari e impiegati furono sottoposti all’invito pressante, poi minaccioso – in parte non eseguito – di trasferirsi al nord. Assunse un ruolo importante l’ufficio politico affidato nel gennaio 1944 al questore Pietro Caruso, proveniente dalla Milizia, mentre imperversavano nella città la banda Koch e la banda Perrone, che si distinsero per le persecuzioni ai romani, particolarmente agli ebrei, i quali già avevano subìto il dramma del rastrellamento del 16 ottobre, da parte degli occupanti, e la massiccia deportazione ad Auschwitz.

Numerosi furono gli interventi di resistenza armata, soprattutto ad opera dei GAP, anche se diverse furono le reazioni nei quartieri della città, studiati nel corso degli anni per le loro peculiarità, operazione necessaria anche per ricomporre un quadro d’insieme. Emersero anche forme molteplici di resistenza non armata. La comunità nel suo complesso conobbe le difficoltà degli approvvigionamenti, la fame e la borsa nera che, specie nei quartieri più poveri, determinarono l’assalto ai forni, ad opera soprattutto delle donne. La presenza dei tedeschi creava uno stato diffuso di paura, acuito dal coprifuoco, dal rischio effettivo delle delazioni per quanti nascondevano in casa un ebreo, un renitente alla leva o un militare, dai frequenti bombardamenti degli Alleati, dalla snervante attesa del loro ingresso nella città, incautamente ritenuto prossimo subito dopo lo sbarco di Anzio. Il nome di via Tasso suscita ancora una percezione di terrore nei romani di età più avanzata.

Gran parte della popolazione, e non solo i cattolici, trovava un punto di riferimento nel papa, o meglio nel vescovo di Roma. La presenza del Vaticano e di molti edifici pontifici disseminati nella città contribuiva a difendere dai bombardamenti, ma esisteva anche una rete di assistenza e accoglienza – per quanti temevano per la loro vita a causa dell’appartenenza “razziale”, o per ragioni civili e politiche – che era offerta dai numerosi conventi e istituti religiosi presenti nella città. Il comportamento del papa – dai contemporanei percepito come protettivo, ma non esente da ambiguità come è emerso dalla storiografia successiva – potrà essere ulteriormente approfondito ora che sono stati aperti al pubblico gli archivi del suo pontificato, anche se è già nota una serie di documenti della S. Sede sul periodo bellico. Pio XII mantenne relazioni diplomatiche con gli Alleati e con i tedeschi e si fece interprete di un’”imparzialità”, finalizzata ad evitare lo scontro armato per la liberazione della città. Anche alcuni dei partiti antifascisti del CLN, costituito il 9 settembre, erano contrari allo scontro, mentre i partiti di sinistra avevano subìto gravi e numerosi arresti negli ultimi mesi. Inoltre poteva costituire un freno anche il drammatico epilogo alle Fosse Ardeatine dell’attentato di via Rasella.

A Roma, dunque, venne intrapresa un’attività politica tesa al recupero del suo ruolo di Capitale su nuove basi democratiche e istituzionali, accompagnata da una diffusa stampa clandestina. Il CLN centrale chiese, in un ordine del giorno del 16 ottobre, la costituzione di un nuovo governo espresso dalle forze antifasciste, che doveva assumere tutti i poteri costituzionali dello Stato, condurre la guerra a fianco degli Alleati e convocare, dopo la Liberazione, un’Assemblea costituente per decidere la forma istituzionale dello Stato. Non è qui il caso di ripercorrere questo cammino, segnato dal congresso di Bari e dalla “svolta di Salerno”. Dalla situazione che ne seguì il re nominò, al momento della Liberazione della città, luogotenente del Regno il figlio Umberto, che entrò nella Capitale al seguito degli Alleati, pensando forse di salvare così la monarchia. Ma il governo Bonomi, subito instaurato con i sei partiti antifascisti, ricevette l’investitura dal CLN centrale e non dal luogotenente, segno evidente della volontà di rottura della continuità istituzionale, e con la prima “Costituzione provvisoria” del 25 giugno, riprendendo i punti del citato ordine del giorno, avviò il percorso che porterà alla Costituente.

Un ulteriore aspetto, infine, è stato di recente affrontato dall’ampia e approfondita ricerca sulla liberazione di Roma di Gabriele Ranzato, che analizza a fondo anche le ragioni della “mancata insurrezione” e ripercorre puntualmente ogni aspetto della Resistenza romana. Ranzato colloca l’analisi dei nove mesi di occupazione nel contesto generale della guerra, evidenziando anche le divergenze tra inglesi e americani sulla conduzione delle operazioni, l’inefficienza dei servizi segreti, la scarsa comunicazione tra gli Alleati e la Resistenza romana e le ragioni della reciproca incomprensione, l’obiettivo degli americani di liberare la prima Capitale dell’Asse in anticipo rispetto allo sbarco in Normandia e la volontà del generale Clark di entrare, come liberatore, a Roma.


Immagine in evidenza: rielaborazione grafica a cura di Andrea Sangiovanni di uno stralcio di lettera scritta da Enrica Filippini Lera e Vera Michelin Salomon al Comando n. 1 Special Force il 29 settembre 1945, conservata presso The National Archives (Londra).
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Video Resistenti | La Resistenza degli Internati Militari Italiani

di Agostino Bistarelli

Mentre le regioni del nord Italia si stavano liberando in armi, altri italiani erano costretti a subire ancora le vendette naziste: penso a Treuenbrietzen, dove 127 soldati italiani furono falciati dai tedeschi in fuga. O ai più di cento impiccati a Hildesheim a fine marzo. O ancora alle decine fucilate a Bad Gandersheim.

Aspettando il #25aprile2020#raccontiamolaresistenza anche delle centinaia di migliaia di soldati e ufficiali che a lungo non hanno avuto un racconto: quella categoria degli schiavi di Hitler denominati Internati militari italiani. È ancora necessario parlarne perché, se pure compresi nella legge istitutiva del giorno della memoria ancora la loro vicenda non è pienamente riconosciuta: basta pensare al processo di risarcimento intentato da alcuni ex IMI contro la Germania e che ha visto il nostro Stato schierarsi con quest’ultima contro le loro ragioni.

Nei Lager il loro No alla Rsi e ai nazisti è stata una Resistenza a tutto tondo e nell’internamento, nella maturazione imposta dalle dure condizioni determinata da quella scelta, possiamo anche trovare le basi di quella che sarà l’Italia democratica

La resistenza degli Internati Militari Italiani

Mentre le regioni del nord Italia si stavano liberando in armi, altri italiani erano costretti a subire ancora le vendette naziste: penso a Treuenbrietzen, dove 127 soldati italiani furono falciati dai tedeschi in fuga. O ai più di cento impiccati a Hildesheim a fine marzo. O ancora alle decine fucilate a Bad Gandersheim. Aspettando il #25aprile2020, #raccontiamolaresistenza anche delle centinaia di migliaia di soldati e ufficiali che a lungo non hanno avuto un racconto: quella categoria degli schiavi di Hitler denominati Internati militari italiani. È ancora necessario parlarne perché, se pure compresi nella legge istitutiva del giorno della memoria ancora la loro vicenda non è pienamente riconosciuta: basta pensare al processo di risarcimento intentato da alcuni ex IMI contro la Germania e che ha visto il nostro Stato schierarsi con quest’ultima contro le loro ragioni. Nei Lager il loro No alla Rsi e ai nazisti è stata una Resistenza a tutto tondo e nell’internamento, nella maturazione imposta dalle dure condizioni determinata da quella scelta, possiamo anche trovare le basi di quella che sarà l’Italia democratica(Agostino Bistarelli)

Pubblicato da Irsifar Roma resistente su Mercoledì 22 aprile 2020


Immagine in evidenza: fotogramma tratto da http://www.imidoc.net/it/
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L’Annale IRSIFAR 2011

Indice

LE OLIMPIADI DEL “MIRACOLO” CINQUANT’ANNI DOPO

  • Le Olimpiadi nell’Italia che cambia, di Francesco Bonini
  • Il ‘piano regolatore’ delle Olimpiadi, di Italo Insolera
  • Per Roma Sessanta. Il sogno e la volontà di Roma olimpica, di Francesca Mazzarini
  •  Andreotti, Roma, l’Olimpiade, di Leopoldo Tondelli

Dal premio “Nicola Gallerano”

  • Comunità e fascismo repubblicano nel Torinese (1943-1945), di Nicola Adduci

  • Dal Fondo Ruggero Zangrandi, di Roberta Sibbio
  • Memorie d’inciampo a Roma, di Annabella Gioia
  • Stolperstein, un inciampo nella memoria, di Bruno Tobia

  •  Il premio ‘Nicola Gallerano’. XIII edizione – 2010
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L’Annale IRSIFAR 2003

Indice

ROMA 1944-45: UNA STAGIONE DI SPERANZE

  • Presentazione
  • ‘Tempo umano’: a Roma dopo la dittatura (1944-45), di Mariuccia Salvati
  • La traversata. Dal fascismo all’antifascismo, di Goffredo Fofi
  • ‘La strada per Roma’. Riflessioni su una ricerca iconografica negli archivi alleati, di Umberto Gentiloni
  • Fra speranze e lotta per la sopravvivenza, di Pietro Scoppola
  • Il ‘Ritrovo’, un tentativo di ospitalità culturale nella Roma appena liberata, di Elena Giolitti
  • Testimonianza sul dopoguerra romano, di Luciano Cafagna
  • La stampa romana tra rinascita e disincanto, di Andrea Sangiovanni
  • Un laboratorio per la nuova Italia, di Giulia Albanese
  • Giornali e riviste edite a Roma nel periodo 6 giugno 1944-31 dicembre 1945

Memorie

  • Invocazioni della memoria e ragioni della storia: a proposito del ‘Giorno della memoria’, di Anna Rossi-Doria
  • I giovani e la storia. ‘Noi ricordiamo. Memoria, Resistenza, Liberazione. 1944-2004’, di Annabella Gioia
  • Il premio ‘Nicola Gallerano’ 2003
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L’Annale IRSIFAR 2002

Indice

SCUOLE, RIFORME, CULTURE EDUCATIVE

  • Presentazione
  • La dimensione pubblica in una società di individui privati, di Carlo Donolo
  • Mastri e maestri, di Goffredo Fofi
  • Gli anni Sessanta. Il ruolo di una rivista, di Maurizio Lichtner
  • Anni Settanta: una stagione di ‘riforme mancate’?, di Fiorella Farinelli

Documenti

  • La storia e le memorie, di Umberto Gentiloni
  • Da Rodi ad Auschwitz nel ricordo di Giuseppe Varon

Rassegna
Donne e diritti umani

  • Diritti umani, donne, culture, di Maria Clara Donato
  • I diritti umani delle donne: confini mobili e problemi aperti, di Elisabetta Vezzosi
  • I diritti delle donne nel Maghreb, di Francesca Koch
  • Donne iraniane, da custodi della tradizione a protagoniste del cambiamento, di Nadia Pizzuti

Didattica

  • La città come laboratorio di storia, di Annabella Gioia
  • La memoria e il territorio dell’abitare, di Maria Rocchi
  • Domande sulla storia e sulla scuola, di Fermina Tardiola
  • Il premio ‘Nicola Gallerano’ 2002
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L’Annale IRSIFAR 2000

Indice

  • Cattiva memoria e senso comune, di Alessandro Portelli

SAPERI, CULTURE, EDUCATORI

  • Contro le radici. Tradizione, identità e memoria nella cultura contemporanea, di Maurizio Bettini
  • Apprendere ad apprendere. Contesto, relazione, autonomia, di Alfonso M. Iacono
  • Discipline umanistiche e discipline scientifiche: ha ancora senso tale distinzione?, di Remo Ceserani – Marcello Cini
  • La reciprocità nella relazione allievo/docente, di Alessandro Cavalli
  • Le competenze alfabetiche della popolazione italiana, di Vittoria Gallina
  • Crescere esclusi dalle opportunità: alcune possibili risposte, di Marco Rossi-Doria

Documenti

  • Introduzione, di Alberto Poli
  • Ricordi di Roma tedesca (settembre 1943/giugno 1944. Appunti di uno qualunque), di Giulio Anau

Ricerche

  • La memoria plurale dell’esperienza bellica in Ciociaria. L’uso delle fonti orali nell’indagine storiografica, di Tommaso Baris
  • Memoria e impegno sociale: percorsi individuali e collettivi, di Alfredo Martini
  • Un primo viaggio nei Balcani, di Rossana AngelelliOrnella Di MarcoRosalba FabianiElisa Nicosia
  • Donne in guerra: una proposta di laboratorio, di Maria RocchiGemma LuzziAnnalisa Marino

  • Il premio ‘Nicola Gallerano’ 2000
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L’Annale IRSIFAR 1999

Indice

Razzismo-Razzismi
Interventi di: Luciano Violante – Laura Balbo – Pietro Scoppola – Tullia Zevi – Fabio Levi – Renato Moro – Remo Bodei – Alberto Burgio – Enzo Collotti

Ricerche

  • Il rimpatrio dei prigionieri italiani dall’Urss (1941-1946), di Maria Teresa Giusti
  • La grande guerra nelle Marche: soldati e popolazioni civili, di Roberta Catalini

Roma tra fascismo e Resistenza

  • Una storia di memorie divise e di impossibili lutti, di Anna Rossi-Doria
  • La Roma occupata di Enzo Forcella, di Guido CrainzAntonio GambinoAntonio Parisella
  • Roma in guerra: testimonianze da molti luoghi, di Alfredo Martini

Didattica

  • Un laboratorio sul razzismo, di Gemma Luzzi
  • Il premio ‘Nicola Gallerano’ 1999
  • Attività svolte dall’IRSIFAR dal settembre 1999 al giugno 2000
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L’Annale IRSIFAR 1998

Indice

LA MEMORIA DELLA LEGISLAZIONE E DELLA PERSECUZIONE ANTIEBRAICA NELLA STORIA DELL’ITALIA REPUBBLICANA

  • Presentazione, di Anna Rossi-Doria
  • Tra rimozione e memoria: antisemitismo e Shoah nel mondo cattolico, di Giovanni Miccoli
  • Identità ebraica e identità italiana nel ricordo dell’antisemitismo fascista, di Guri Schwarz 
  • La memoria della persecuzione a Torino, di Fabio Levi
  • Il 16 ottobre nella memoria cittadina, di Francesca KochSimona Lunadei
  • ‘Occorre vedere e non guardare in aria’, di Pupa Garribba 
  • La difficile staffetta della memoria, di Fiorella Farinelli
  • Nuovi sguardi sull’antisemitismo italiano, di Annabella Gioia
  • Il percorso intellettuale di Enzo Forcella, di Guido Crainz
  • Il premio Nicola Gallerano 1998
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L’Annale IRSIFAR 1997

L’IDEA DI CONTEMPORANEITÀ E LA TRASMISSIONE STORICA

Indice

  • Presentazione

Memoria storica e comunicazione tra generazioni

  • Identità giovanile e memoria storica, di Alessandro Cavalli
  • Goldrake e l’angelo della dimenticanza. Trasmettere memoria, trasmettere oblio, di Marino Sinibaldi
  • La comunicazione tra generazioni nella scuola, di Marita Rampazi

L’idea di contemporaneità

  • L’idea di età contemporanea. Appunti per una ricerca, di Mariuccia Salvati
  • Note per un saggio sulla pittura contemporanea e il mondo, attraverso segni indiretti o apparentemente diretti, di Mauro Fabi
  • La contemporaneità vista da un compositore, di Giancarlo Schiaffini
  • Lettera a una signora di Parigi. (Forbidden games), di Antonio Tabucchi
  • Il contemporaneo nella percezione degli studenti, di Elda Guerra
  • La crisi dell’idea di progresso: guerre totali, Auschwitz e Hiroshima, di Giovanni Gozzini
  • Centri e periferie del mondo: la mondializzazione, di Alessandro Triulzi
  • Mondializzazione e globalizzazione: le rilevanze didattiche, di Gemma Luzzi
  • Memoria e documentazione, di Enzo Collotti
  • Uno spazio aperto sul labirinto dell’altra storia, di Luca Zevi

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L’Annale IRSIFAR 1996

Indice

  • Il ritorno dell’Annale IRSIFAR
  • Uno storico e la sua generazione: Nicola Gallerano, di Mariuccia Salvati
  • Presentazione della ricerca: ‘La struttura industriale di Roma tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta’
  • Alcune osservazioni su Roma operaia durante il fascismo, di Paola Salvatori
  • Stato e industria culturale. La cinematografia romana dalla crisi del ’29 alla caduta del fascismo, di Simone Misiani
  • Roma città industriale? Il dibattito tra Democrazia cristiana e Partito comunista (1945-1959), di Grazia Pagnotta
  • La questione nazionale in Italia, a cura della Sezione didattica dell’IRSIFAR
  • Studiare/insegnare il Novecento, di Annabella Gioia – Gemma Luzzi
  • Divulgazione scientifica e fruibilità didattica: due aspetti dell’ipertesto sulla Resistenza, di Marco De Nicolò
  • Frontiera della storiografia e identità nazionale nell’ipertesto sulla Resistenza, di Bruno Tobia
  • Il processo Priebke: una sentenza senza memoria, di Annabella Gioia
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